Buonasera a tutti. Solitamente io presento le serate
culturali del Club alpino italiano, ma quando mi hanno chiesto di presentare
questa serata ho accettato volentieri perché sottende un’idea forte, che per un
alpinista è invitante come salire una montagna.
A nome del comitato Sevesoviva, ringrazio tutti voi per essere presenti a
questo incontro.
Per chi non conoscesse ancora
questo Comitato, spendo un minuto per chiarire:
A proposito di autofinanziamento,
ringraziamo tutti gli aderenti al Comitato, per averci consentito di
raccogliere a tutt’oggi poco più di 4000 €. Questa somma dovrebbe consentire di
assolvere gli impegni fin qui presi.
L’iniziativa di questo Comitato, a mio avviso, rappresenta
l’ultima possibilità per i sevesini di scongiurare
un’altra sciagura che deturperebbe irrimediabilmente Seveso con barriere
architettoniche fatte per il transito veicolare, ma pesantemente penalizzanti
per quelle categorie di cittadini che ancora percorrono le strade di Seveso con
mezzi che occorrerebbe incoraggiare: ossia a piedi o in bicicletta.
Trent’anni or sono, la mobilitazione
popolare ha respinto il nefasto progetto di un forno inceneritore per i
materiali inquinati dall’evento ICMESA e, su consiglio di un concittadino
illuminato, il compianto prof. Lanzani, ha ottenuto invece l’area verde del
Bosco delle Querce. Non vorremmo essere ancora costretti a ricorrere a quel
tipo di protesta.
Oggi, infatti, sotto l’attacco di un cosiddetto progresso -
perlomeno incauto e a mio avviso mal ragionato - si è acuito il problema di una
ferrovia che taglia in due il centro cittadino, con passaggi a livello
malfunzionanti, forse per negligenza e certamente per tecnologia superata. Ferrovia che io reputo gestita prevalentemente con logica di
potere, piuttosto che con spirito di servizio, quale dovrebbe essere; infatti,
se operasse con questo spirito, considererebbe prioritari i problemi dei
cittadini e non le proprie convenienze, come sembra stia facendo.
Per risolvere questo problema, dicevo, ci stanno proponendo
una soluzione sconvolgente per la struttura urbana della nostra città. E che la
soluzione sia ritenuta sconvolgente dai nostri
concittadini lo testimoniano le quasi cinquecento adesioni che il comitato
Sevesoviva ha raccolto in pochi giorni.
Perciò, questa sera, dopo avervi esposto
la situazione che traspare da dichiarazioni e da documenti pubblici, esporremo
alla vostra considerazione - e a quella degli amministratori pubblici presenti
- le valutazioni di due professionisti, esperti di strutture ferroviarie, in
merito alla possibilità esistente di risolvere il nostro problema mediante l’abbassamento
in trincea della tratta ferroviaria di Seveso, senza interrompere il servizio. Questi due esperti, che poi vi presenteremo, hanno già fatto un sopralluogo sul tratto
ferroviario in questione, e quindi possono già esprimere valutazioni di massima
sulla fattibilità di una soluzione, che qualsiasi persona di buon senso può
intuire di gran lunga preferibile a quella dei sottopassi che le Ferrovie Nord
stanno promuovendo.
Poi sentiremo dall’ing. Tellarini le
esperienze della città di Castellanza, che con tenacia ha voluto e
ottenuto un by-pass ferroviario interrato, che sta per essere ultimato.
Infine, dovremo predisporre una valutazione più dettagliata
di fattibilità della ferrovia in trincea, sulla quale le volontà politiche dei nostri amministratori pubblici, cittadini e
regionali, si dovranno esprimere, con l’ausilio di un dibattito che vi chiedo
di mantenere obiettivo e sereno, come si addice a persone che vogliono farsi
ascoltare per le ragioni che portano e non per isteria collettiva.