Riporto di seguito un estratto dell’intervento del Consigliere Vaccarino, risentito per una rima dal sapore goliardico inserita nel GuestBook del sito il 2.5.06, alla cui versione integrale Vi rimandiamo, se Vi interessa la parte folkloristica.
“[…] Io solo l'unico consigliere comunale di
maggioranza che ha avuto il coraggio di scendere in piazza e dialogare con la
folla urlante che bloccava l'accesso alla vecchia biblioteca.
Io sono l'unico consigliere di maggioranza che all'inizio delle polemiche
relative ai sottopassi ha contattato di sua iniziativa, pur non essendo stato
chiamato personalmente in causa, alcuni di quei personaggi che successivamente
hanno creato SevesoViva, al fine di capire quali fossero realmente le loro
ragioni ed evitare che l’atteggiamento di sufficienza da parte di alcuni miei
colleghi di maggioranza nei loro confronti trasformasse il tutto in sterile
polemica politica, dalla quale l’unica a perderci veramente sarebbe stata
Seveso.
Io sono quel consigliere di maggioranza che ha accettato l’incarico di
capogruppo di Forza Italia, non a caso, proprio nella serata più delicata e
difficile. Avrei potuto rinunciarvi, o rinviare la questione a tempi migliori;
se ho accettato di farlo proprio quella sera è soltanto per senso di responsabilità.
Certo,
non ho mai promesso nulla a nessuno, se non la disponibilità all’ascolto ed
alla comprensione!
Io sono
assolutamente consapevole della delicatezza del problema relativo ai sottopassi
e credo che occorra valutare con assoluta attenzione qualsiasi proposta sensata
e percorribile, da chiunque provenga.
In questo senso apprezzo il lavoro del sito sevesoviva, specie per la ricchezza
di materiale disponibile. […]
Buon
lavoro e grazie per l’ospitalità.
Massimo Vaccarino - capogruppo di Forza Italia”
Ringraziando innanzitutto della stima che ci concede
visitando giornalmente il sito mi permetto, di seguito, alcune osservazioni.
Del Suo intervento mi colpisce particolarmente la
ripetizione continua della parola io.
Mi colpisce perché vedo, e sperimento sulla mia pelle in
questi mesi, che la politica è il luogo dove un “io” si pone pubblicamente
assumendosi la responsabilità di una azione.
Ma quello che capisco da questa esperienza è che in
politica, come nella vita, o l’ “io” si pone per affermare un “tu” oppure è
pura vanità.
In politica, direi meglio, più che un “io”, si pone un “noi”
e lo si pone per affermare un “voi” che comprende tutta la realtà delle persone
che devono portare le conseguenze delle nostre azioni.
E’ per questo che, caro Consigliere, mi è risultato così
stonato il prologo del Suo intervento al Consiglio del 9 Marzo 2006 nel quale
dichiarava come prioritario il mantenere la fedeltà alla coalizione di governo:
perché innanzitutto in quel frangente drammatico occorreva dimostrare fedeltà
alla realtà non alla coalizione e tantomeno al “partito” preso.
Questo concetto, nonostante il continuo tradimento nei
fatti, l’ha richiamato anche il Sindaco nel bellissimo discorso pronunciato di
fronte al monumento dei caduti il 25 Aprile scorso di cui ripropongo questo
passo.
“Pier Paolo Pasolini affermava che se bisogna scegliere
tra la realtà e il popolo ( il consenso ricercato a tutti i costi anche
dicendo falsità n.d.r.) è obbligo
scegliere la realtà. Perché è solo così che si può partire per costruire una
società migliore.
...
Basta un
individuo a cambiare i piani del male, a creare la speranza necessaria, a
tenere aperta la possibilità della libertà. Questa forza pero deve
necessariamente agire nella società, essere pubblica, non importa inizialmente
da quanti è seguita, il suo valore simbolico può cambiare il mondo diventando
un valore educativo.
I ragazzi della "Rosa Bianca" prima di essere anti-nazisti erano
amici, coltivavano passioni comuni, esprimevano in definitiva un desiderio di
bello e di libero che irrompeva nella loro vita e che chiedeva inesorabilmente
il loro coinvolgimento e la loro responsabilità.
Ancora oggi questo impegno è utile a tutti noi, per questo non possiamo
dimenticare ed esimerci dalla responsabilità di praticare esperienze di
libertà, opere di libertà, relazioni umane che mantengano viva, nella storia,
la libertà.”
Ma per essere fedeli alla realtà occorre innanzitutto essere
aperti e accettare la sfida di conoscerla, come abbiamo provato a fare in poco
tempo e con pochi mezzi in questo sito, spinti dall’urgenza di un male
incombente, con la consapevolezza che la soluzione è più spesso esito della
osservazione, cioè della conoscenza stessa, piuttosto che del ragionamento,
soprattutto se condizionato dal “misurino” politico.
La realtà di cui stiamo parlando, le intersezioni tra
strade/marciapiedi e ferrovia, è fatta di elementi quantificabili, misurabili,
oggettivi ai quali possiamo applicare un metodo scientifico per addivenire a
delle soluzioni coerenti con i bisogni delle persone. Il fatto di scartare a
priori delle soluzioni, come ad esempio l’interramento della tratta di Seveso,
è un grave difetto di metodo e quindi inaccettabile.
Per questo la Sua disponibilità all’ascolto e alla
comprensione non è mai stata credibile perché negata fino ad oggi dalle Sue
azioni concrete.
Caro Consigliere, il prossimo 12 Maggio Le daremo una nuova
possibilità di essere fedele alla realtà più che all’ideologia.
Potrà dimostrare ai cittadini di che “pasta” è fatto.
Il Presidente del Comitato SevesoViva
Daniele Tagliabue